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  • #6009
    AvatarBARTolomei Mirco
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      Ciao Giorgio anche secondo me hai fatto un buonissimo lavoro… :yes:
      Il supporto è bellissimo, fa perfettamente il suo dovere e contemporaneamente fa intravvedere il lavoro che è stato fatto per realizzarlo…
      In queste operazioni l’estetica è all’ultimo posto…Anche io nelle mie avventure, ho realizzato delle cose che sono impresentabili e con i più svariati materiali recuperati da ogni dove per minimizzare le spese (ma massimizzare l’ingegno), e hanno sempre svolto il loro compito e tanto basta… :good: :good: :good:
      Buona continuazione…

      #6043
      AvatarEmiliano Di Giorgio
      Partecipante
        • Offline

        Questa notte ho estratto il secondo disco di vetro, molati i bordi e in teoria sarei pronto per iniziare.
        mmmaaa
        Adesso che ho in mano anche quello che ho designato ad utensile mi sorge un pensiero…
        Non è che posso risparmiarmelo per fare un altro specchio dopo e utilizzare come utensile 3 dischi di pari diametro da 6mm attaccati insieme con del biadesivo sottile sottile?
        Stavo pensando in alternativa a fare una gettatina di cemento da un paio di cm su un singolo disco da 6mm di vetro…
        Consigli?

        Grazie

        #6047
        Massimo MarconiMassimo Marconi
        Moderatore
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          In generale non è necessario utilizzare un disco di vetro come utensile, ci sono vari metodi alternativi che svolgono ugualmente la stessa funzione di sgrossatura/smerigliatura, ad es. Gordon Waite illustra in un suo video come realizzare un utensile con piastrelle di ceramica e gesso da dentisti.

          Personalmente, non avendoli mai usati, non so dirti se tre dischi da 6 mm incollati comportino qualche controindicazione, penso che dipenda anche dal tipo di collante… quello utilizzato dai vetrai, nel breve periodo non dovrebbe dare problemi di distacco o deformazioni.
          A “naso” credo che il primo strato di vetro, quello a contatto con lo specchio, dovrebbe essere abbastanza spesso per contenere la freccia con un margine accettabile per non ritrovarsi nella fase finale a lavorare lo strato di collegamento con possibili rischi di distacco o fratture ( ripeto, non lo so, magari non cambia niente.. :bye: )

          #6052
          AvatarGiulio Tiberini
          Moderatore
            • Offline

            Ciao Emiliano.
            Durante tutta la lavorazione, comprendendo anche quindi lo scavo iniziale della curva, l’utensile si assottoglia fino a 6 mm, a seconda del tipo di lavoro che fa chi lo lavora. Ma è un dato molto variabile riferito al consuno delle piastrelline di gres che guarnuiscono l’utensile normalmente in gesso da dentista.
            Tutto dipende da come lavora ognuno.
            Riferisco dei 6mm perchè ho letto che può succedere che le piastrelline di gres che si incollano alla superficie dell’utensile, vadano ad esaurursi… e sono normalmente spesse 6mm. E quindi occorrerebbe rifare l’utensile.

            Devo dire che, mentre rifare l’utensile con la pece, in corso d’opera è assolutamente da evitare per le modalità di lavoro con tolleranze ristrette della parabolizzazione, il rifarlo per la sbozzatura non sarebbe problematico per il prosieguo della lavorazione.

            Per farsi un utensile stratificato in vetro credo occorrerebbe comunque non nscendere sotto i 10 mm di spessore degli almeno due strati. Questo perchè nella fase di scavo della curva tu premi senza tanti ciomplimenti sull’utensile che quindi tende a flettere e mette a durissima prova la colla qualunque essa sia.

            In conclusione penso che comprare due dischi da 10 avrebbe comunque il suo costo non lontano da quello dello spessore 20…ed in quel caso tanto varrebbe usare il disco spesso 20 che ti porta ad andare sul sicuro.

            ma la sperimentazione non è vietata ed è anche intrigante!

            l’utensile che si costruisce Gordon Waite

            è molto bello ed evita il rifacimento per consumo perche genialmente lui non incolla le piastrelle ma le annega nel gesso non per piatto ma in posizione verticale…Quando non annega nel gesso addirittura un certo numero di dadi da bullone esagonale, simile a quelli di questo post, ma migliore perchè nel suo lavoro i dadi non sono incollati in superficie ma direttamente annegati a filo della superficie del gesso.
            http://www.cloudynights.com/topic/495246-tiles-for-tile-tool/
            L’utensile con i dadi i Gordon Waite lo si vede comparire nelle immagini che scorrono automaticamente in testata del suo sito: http://www.mirror-maker.com/

            (FRancamente a me pioaceerebbe più il tipo di utensile con in dadi che quello con le piastrelle in gres)

            L’utensile in gesso da dentista l’ho fatto per la rifigurazione del mio 300F6, quindi ad esclusione dello scavo della curva che esisteva già , ma è tutt’altra sollecitazione.

            #6061
            AvatarBARTolomei Mirco
            Moderatore
              • Offline

              Ciao Emiliano, i suggerimenti che ti hanno dato sia Giulio che Massimo sono senza dubbio le migliori alternative all’uso dell’utensile in vetro.

              Quello che ti posso consigliare è:
              Non utilizzare 3 dischi da 6 millimetri attaccati tra loro e mai e poi mai col biadesivo.
              Non usare il cemento, ma il gesso da dentisti (come suggerito).
              Se vuoi puoi utilizzare un disco da 15 mm di spessore al posto di quello da 20 anche se non penso che il risparmio sia così grande (anche io ho utilizzato uno da 15).

              Come prima esperienza io ti suggerirei di utilizzare un utensile in vetro, una volta tagliato è già pronto all’uso, mentre se te lo devi fare, per farlo bene devi fare un po di prove ed esperienza.
              poi ovviamente scegli tu, quello che ti piace di più… :good:

              #6117
              AvatarEmiliano Di Giorgio
              Partecipante
                • Offline

                Grazie a tutti per i consigli.
                Ho deciso di fare le cose normali come mi avete suggerito e di usare il secondo disco da 19mm come utensile.
                Ho iniziato con le passate cordali, ho messo l’utensile in basso e l’ho suddiviso virtualmente in un esagono, poi ho effettuato 12 seccate (mi durano meno di due minuti l’una per 70 passate) con grana 80 girando utensile e specchio in direzioni opposte fra loro ad ogni seccata.
                Una volta terminati 2 giri completi ho lavato bene utensile e specchio e ho qualche perplessità.

                Mentre l’utensile è sabbiato dappertutto, lo specchio è invece molto irregolare, ovviamente è più lavorato al centro come è giusto che sia, ma i bordi non sono lavorati dappertutto, spero che in foto si capisca, in alcuni punti è addirittura ancora trasparente.

                E’ normale questo?

                http://s27.postimg.cc/6d6iar0yb/specchi.jpg

                #6118
                Massimo MarconiMassimo Marconi
                Moderatore
                  • Offline

                  Si, è normale, con la passata cordale il bordo dello specchio ti rimane lucido fino al successivo cambio di grana-passata.
                  sono nella norma anche i tempi , l’unica cosa è che la rotazione specchio utensile va fatta dopo qualche passata e non dopo ogni seccata .

                  #6572
                  AvatarGiulio Tiberini
                  Moderatore
                    • Offline

                    Ciao Emiliano.
                    E’ un po’ che non ti leggiamo. Mi mancano tue notizie sull’andamento della tua opera!

                    A proposito della cadenza con la quale eseguire la rotazione di qualche grado dell’utensile (o specchio che si ha al momento in mano), c’è da dire che in fase di sbozzatura non assume una importanza rilevante, perchè in sbozzatura, la figura concava che si sta dando allo specchio è irregolare ed ancora lontano dalla sfera. Ma è meglio abituarsi fin da subito ad un regime il più vicino possibile alla legge statistica dei grandi numeri, in modo cioè da eseguire qualunque operazione, e compresa la rotazione, il più frequentemente possibile, per permettere la elisione dei piccolissimi errori commessi, prima che diventino più grandi.

                    Per me fin dagli inizi del grattamento, era una complicazione il contare gli avanti indietro per poi ad un certo numero ruotare i dischi (Io desidero avere la mente libera di pensare soprattutto alle conseguenze di quel che sto facendo, e ciò per me, e per il mio unico neurone, non è compatibile con un contemporaneo conteggio).
                    Ragione per la quale ho deciso di ruotare continuamente l’oggetto in mano, imprimendogli con le dita sul bordo, una frazione di rotazione ad ogni fine corsa di va e vieni. Devo dire che ciò ha funzionato molto bene per tutte le mie realizzazioni.

                    #6590
                    AvatarEmiliano Di Giorgio
                    Partecipante
                      • Offline

                      Grazie Massimo e grazie Giulio per i vostri interventi.

                      Purtroppo sono completamente fermo a causa del fatto che ogni minuto libero è dedicato alla fine della realizzazione dell’osservatorio remoto.
                      Parto il 15 agosto per portare gli ultimi automatismi in loco e ho letteralmente i minuti contati.

                      Nei pochissimi buchi vuoti ho raccolto il materiale necessario per fare uno spartano piano rotante da 400mm così da rettificare bene la forma del disco (che comunque è buona) e spero da poter usare anche nel lavoro di sbozzatura che intenderei fare a mano ma facendo ruotare l’utensile con il banco.

                      Vediamo, spero di riuscire a completarlo per il 15 così me lo porto dietro nei 12gg di ferie, ma non è la priorità, più probabile si parta sul serio da metà settembre, quando rientrerò dalle ferie e dalle due settimane di trasferta che mi hanno rifilato.

                      Grazie ancora, vi leggo sempre.

                      #6595
                      AvatarGiulio Tiberini
                      Moderatore
                        • Offline

                        Grazie a te Emiliano.
                        Lo “spartano” pIano rotante è una cosa molto interessante. Specie alla luce del fatto che, (se mi è concesso esprimere un mio parere) sei uno in gamba con gli adattamenti “spartani MA FUNZIONALI” :yes: :yes: :yes: .
                        Col tempo e senza fretta, non dimenticare di descrivercelo!
                        Buona vacanza!

                        #7462
                        AvatarEmiliano Di Giorgio
                        Partecipante
                          • Offline

                          E nulla.

                          Alla fine, dopo due test di costruzione e diverso tempo investito sono arrivato alla conclusione che un piano rotante che possa essere usato proficuamente per sbozzare degli specchi senza flettersi, smontarsi beccheggiare ecc non si fa senza spendere.

                          Per cui momentaneamente ci rinuncio per iniziare a grattare a mano.
                          Vedremo come va.

                          #7465
                          AvatarGiulio Tiberini
                          Moderatore
                            • Offline

                            Vedrai che la realizzazione manuale non è così laboriosa come sembra, ed è pure più semplice.

                            Certo, se ti dico che per la lucidatura e parabolizzazione del mio 250F5, ho fatto poco meno di 80 mila corse manuali avanti indietro…sembra un grande impegno, pur partendo da un blank e utensile già sbozzato al raggio di curvatura finale di 2500mm.

                            Ma, se pensi che ho registrato sul mio quaderno/diario di lavorazione, circa 300 seccate, e che ogni seccata dura in media 4 minuti; e che ogni corsa avanti e indietro dura un secondo, troverai che 80 mila corse si fanno in 80 mila secondi, che sono poco più di 22 ore di lavoro. Cioè 22 giorni lavorando una sola ora al giorno.

                            Con quei numeri, se anche tu dovessi lavorare il doppio per realizzare anche la sbozzatura in modo manuale (che io non ho dovuto fare), ti servono solo una cinquantina di ore, che possono essere concluse in 50 giorni…o anche meno, come succede quando ci prendi gusto a “grattare”,e vedi il progresso dei risultati. ;-)

                            #7505
                            AvatarEmiliano Di Giorgio
                            Partecipante
                              • Offline

                              Grazie Giulio.

                              Nel frattempo sono tornato indietro sulle mie decisioni e ho realizzato un piano rotante a ultrabassissimo costo riciclando materiale già presente a casa.

                              Il piano che ho realizzato vorrei utilizzarlo solo ed esclusivamente per la sbozzatura iniziale, e non per altro.

                              La realizzazione si basa sull’utilizzo di un vecchio motore brushless bruciato (avevo quello) che ho utilizzato solo come albero e tre supporti a sfera per supportare il peso.

                              Il motore è stato banalmente fissato con 4 vitoni passanti e possedendo una cnc autocostruita ne ho approfittato per fare un foro di misura per fissare un’ altro cuscinetto (oltre a quelli già presenti dentro al motore)
                              http://s18.postimg.cc/mq7y0rpxl/Motore_retro.jpg

                              Poi ho fatto 3 fori a 120 gradi per fissare i tre supporti a sfera (non so come si chiamano)

                              http://s10.postimg.cc/irgh232vt/perno_e_sfere.jpg

                              A questo punto ho fatto un disco di compensato e nel centro ho messo un’altro cuscinetto () le sollecitazioni laterali sono assorbite dal vecchio disco da taglio che si vede nella foto il cui diametro interno è coincidente con il diametro del cuscinetto

                              http://s9.postimg.cc/urfd7zflr/fissaggio_cuscinetto.jpg

                              Adesso non mi rimaneva che dare moto al tutto, ho utilizzato il “fido” trapano a colonna.
                              Caso ha voluto che mettendo la marcia più lenta e accoppiando direttamente la puleggia più piccola del moto del mandrino al piatto appena fatto la velocità fosse 1.5 RPM, più o meno quello che volevo.

                              http://s24.postimg.cc/upovv2br9/piano_e_trapano.jpg

                              La forza con cui gira il piatto è molto grande e ne ho approfittato per aumentare facilmente lo smusso dell’ utensile che non era ancora adeguato.

                              Alla fine, e ora sono fermo qui in attesa di un po’ di tempo per proseguire, ho costruito il ponte (per adesso fisso, poi vedremo) su cui ancorare quello che diventerà lo specchio.

                              http://s14.postimg.cc/epecgbugh/ponte_per_specchio.jpg

                              Ho fatto anche un filmatino come ricordo.
                              Nel filmato lo specchio non era posizionato perfettamente al centro.

                              L’idea è quella di generare la sbozzatura facendo girare il centro dello specchio (sopra) sul bordo dell’ utensile (posto sotto)
                              Il moto attivo è solo quello dell’utensile, mentre lo specchio gira perchè trascinato.

                              Nella mia testa dovrebbe funzionare…. consigli?

                              #7506
                              AvatarGiulio Tiberini
                              Moderatore
                                • Offline

                                Ciao Emiliano.
                                Il ponte che hai costruito suol piatto rotante, se fosse regolabile nella sua posizione rispetto al centro di rotazione del piatto, farebbe identificare la tua costruzione al principio di funzionamento della nota macchina chiamata “Fixed Post”.
                                Dove il Fixed Post (cioè il paletto o perno fisso che scende dal ponte), costituisce il perno di rotazione dell’utensile, che gira in “folle” perchè trascinato in moto differenziale dalla stessa rotazione dello specchio che sta sul piatto rotante.

                                Per l’uso di quella semplice macchina però, occorre tararla con precisi rapporti sia di diametro che di decentramento fra specchio e utensile, allo scopo di lavorare solo una precisa zona, oppure creare una buona sfera.

                                Se fai clic sulla seguente dicitura sottolineata “Ciao a tutti”, e una volta entrato nella omonima discussione, vai alla pagina 2 e cerchi il post numero 5154, troverai notizie sommarie e un esempio di taratura di quel tipo di macchina, che magari può esserti utile leggere, se non lo conosci già.

                                Ciao a tutti

                                So che in rete, per questa macchina, esiste anche una comoda animazione che mostra gli effetti dell’abrasione sulle diverse zone dello specchio, in funzione del diametro e del decentramento dell’utensile, ma non riesco più a trovarne il link.

                                Il fatto però che nella tua realizzazione tu desideri capovolgere la posizione normale fra specchio e utensile, mettendo l’utensile sul piano rotante e lo specchio decentrato, FORSE potrebbe pure funzionare. Ma io mi sento di sconsigliartelo, e di utilizzarla invece come già sperimentato da molti altri.

                                In quel modo non correresti il rischio di ottenere risultati incerti o deludenti fino a quando non riscoprirai quello che già altri hanno scoperto e reso noto per il suo utilizzo.
                                .

                                #7509
                                AvatarGiulio Tiberini
                                Moderatore
                                  • Offline

                                  Leggi anche nel seguente documento, saltando le descrizioni delle macchine che muovono l’utensile, andando direttamente a leggere il dimensionamento delle parti descritto a circa metà articolo, al titolo “Méthode de Carl Zambuto”, che riguarda la macchina con l’utensile in posizione fissa (la “Fixed post” che gli anglo-americani chiamano anche “Spin polishing machine”:
                                  http://www.astrosurf.com/gap47/T400/Machine/Utilisation_machines/utlisation_machines.htm

                                  In questo testo (ma anche nel gergo generale), viene chiamato “sweet spot” il punto ottimale di decentraggio dell’utensile di diametro pari a una certa precisa percentuale del diametro specchio, in modo che il lavoro possa produrre una sfera.

                                  Mi pare di ricordare che invece, fissando l’utensile a ruotare più decentrato verso l’esterno si abbatte il bordo. Viceversa con minore decentramento si scava il centro.

                                  Comunque troverai dei dati di diametro utensile rispetto a diametro specchio, e di decentramento utensile, che sono in rapporto con quelli ho trovato utilizzare Gordon Waite, e che ho scritto nel precedente link alla discussione “Ciao a tutti”.

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